7 Chili In 7 Giorni (1986)
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La sera stessa, passato questo momento di paura, i due decidono di dare una svolta alla loro vita: su idea di Silvano, riadattano il casale di campagna di proprietà di Samantha, moglie di Alfio, in una modernissima casa di cura per obesi. Richiamati dalla pubblicità, il cui slogan è appunto \"7 chili in 7 giorni\", in breve tempo affluiscono alla casa di cura un nutrito gruppo di pazienti in sovrappeso: un pugile, una cantante lirica, una coppia di mezza età, una vecchia romana che non riesce più ad entrare nell'ascensore, un monsignore, un assessore, un adolescente dispettoso e una bella ragazza che fa inspiegabilmente ricorso alla cura.
Al Festival del Cinema Europeo di Lecce 2021 si celebra 7 chili in 7 giorni, oggetto di un recente restauro grazie a Infinity+. Il film interpretato da Carlo Verdone e Renato Pozzetto, è stato fortemente voluto dal fratello di Carlo, Luca Verdone, che sognava l'esordio dietro la macchina da presa. Proprio i fratelli Verdone sono intervenuti a Lecce a presentare il film insieme a Silvia Annichiarico, interprete di Samantha, la moglie del personaggio di Carlo Verdone.
Girato nei dintorni di Monteverde, storico quartier generale dei Verdone, 7 chili in 7 giorni si fa beffe dell'ossessione per la forma fisica e delle cliniche per il dimagrimento raccontando la truffa di due soci, Alfio e Silvano, che decidono di aprire una clinica propria proponendo un programma suicida e affamando i clienti di turno desiderosi di riconquistare la forma perduta. A parlare della genesi del film è Luca Verdone: \"Accarezzavo da tempo l'idea di realizzare una farsa sulle cure dimagranti. Ho proposto il progetto a Cecchi Gori e lui si è subito dimostrato interessato così ho scritto il soggetto in una notte. Lui mi ha detto 'Se c'è tuo fratello il film si fa'. Carlo è un generoso e ha accettato\".
La versione restaurata di 7 chili in 7 giorni è disponibile su Infinity+ dall'11 novembre. Pur vantando due pezzi da novanta della comicità italiana come Carlo Verdone e Renato Pozzetto, nel 1986, quando il film uscì, nessuno prevedeva un successo longevo come quello che poi è piovuto sul film. \"All'epoca io e Carlo non avremmo potuto prevedere una vita così lunga, il film si è rivelato un successo di proporzioni incredibili anche in tv, in Spagna ne hanno fatto perfino un remake\" confessa Luca Verdone, forte della complicità col fratello Carlo che puntualizza: \"L'idea del titolo è mia, all'epoca in tv si vedevano solo culi, l'ossessione per la dieta era imperante. 7 chili in 7 giorni è un omicidio, fa ridere per forza\".
Pur essendo alla prima regia, Luca Verdone specifica di non essere stato intimidito dall'impresa: \"Dirigere mio fratello è stato semplice. Siamo cresciuti insieme, ci conosciamo talmente bene che l'uno sa sempre cosa pensa l'altro. E poi non era la prima volta. Avevo diretto Carlo in una compagnia teatrale scolastica, lui faceva la parte di Panurgo in Gargantua e Pantagruel ed era già bravissimo\". E proposito di prime volte, anche Silvia Annichiarico, in 7 chili in 7 giorni ha dovuto affrontare importanti novità: \"Luca mi disse 'Tu sarai la moglie di mio fratello'. Mi ha scelto così, senza provino, senza niente. La mia prima scena d'amore è stata con Carlo, non lo avevo mai fatto prima. Non mi hanno detto niente, lui mi è zompato addosso e io sono scoppiata a ridere\".
Ancora oggi il pubblico ricorda le battute di culto di 7 chili in 7 giorni scritte da Luca Verdone con Leo Benvenuti e Piero De Bernardi. \"Era un flusso continuo di idee, la sceneggiatura era la base, ma certe battute di Carlo e Renato nascevano al momento, c'era una buona dose di improvvisazione. Quando si hanno grandi attori devono vivere, devono essere lasciati liberi\". La libertà di cui ha goduto 7 chili in 7 giorni oggi probabilmente non esisterebbe per via del politically correct. Tante gag del film non sarebbero accolte in un film che si fa beffe delle taglie forti. Come ammette il regista: \"Oggi nel mainstream si tende a drammatizzare i problemi. Noi abbiamo fatto il film dando un'impostazione leggera, piacevole che i registi di oggi non darebbero. Mi ero ispirato a certi film inglesi come Pranzo reale di Malcolm Mowbray, ma oggi non la spunterei\".
Anno 1986: \"7 chili in 7 giorni\" è la commedia di Renato Pozzetto e Carlo Verdone che in quegli anni erano campioni di incassi: ad ogni film c'era la fila al cinema. In quell'occasione il duo Verdone-Pozzetto era stato studiato per unire idealmente Roma e Milano, cercando di proporre una comicità gradita a tutto il pubblico italiano. Al centro del racconto, una questione che ora come allora attanaglia tutti: i chili di troppo e la miglior dieta per smaltire il grasso in eccesso. Ecco perché i protagonisti, Alfio (Verdone) e Silvano (Pozzetto) due medici incapaci, titolari di una clinica per il dimagramento drastico dei pazienti, sono travolti dalle proteste per gli scarsi risultati del loro strampalato metodo.
Nel film, prodotto da Mario e Vittorio Cecchi Gori, scritto da Leo Benvenuti e Piero De Bernardi e diretto da Luca Verdone, fratello di Carlo, ci sarebbe dovuto essere un pizzico di Napoli a unire il quadro nazional-popolare della commedia per il grande schermo, vale a dire Luciano De Crescenzo. Ma l'ingegnere-filosofo, dopo un lungo tira e molla alla fine rifiutò il progetto: avrebbe dovuto interpretare il medico che inventa la famigerata \"pappa dimagrante\". L'eclettico De Crescenzo, reduce da \"Il mistero di Bellavista\", sequel del successo \"Così parlò Bellavista\" voleva concentrarsi su altri progetti e non fermarsi esclusivamente al cinema, ritornando al suo vecchio amore di sempre: la scrittura e la divulgazione della filosofia. Una scelta che alla lunga è risultata vincente anche se \"7 chili in 7 giorni\" ebbe comunque un buon riscontro di pubblico. 59ce067264